Archive for noviembre, 2007

26 noviembre 2007

Brutta gente frequenta Sesame Street

sesame_street.jpgNotizia del giorno: negli stati uniti hanno editato la serie completa di Sesame Street in DVD. E fin qui, niente di strano. La novità è che appare sulla copertina il simbolo di “-18”, in rosso, cioè: non adatto a minori di diciotto anni. Ripeto che parliamo di Sesame Street. Uno si chiede se, come nelle serie giapponesi, non tutto quello che faceva parte della serie si vedeva in TV. No, niente di tutto ciò. La serie censurata è la stessa che i bambini di tutto il mondo hanno visto. E allora? Quale sarà il motivo della censura?

Esatto, esatto. Le tre piaghe che affliggono il nord America: pedofilia, omosessualità e obesità infantile.

Se ci si pensa, è vero: appaiono due amici troppo amici, ma troppo troppo, che senza dubbio sono stati messi là per avallare la convivenza delle coppie omosessuali. Poi c’è uno che mangia continuamente biscotti, senza la minima conseguenza sulla salute. E poi c’è una bambina che diventa amica di uno sconosciuto, che sicuramente è un pedofilo. Insomma, una serie altamente diseducativa.

 

Lasciando da parte la questione che uno può mangiare tutte le gallette che vuole fino a scoppiare, o vivere con chi diavolo gli pare e farsi amico chi vuole senza che a Kermit-la rana Gustavo gliene importi un bel nulla, ho una domanda.

 

Ha a che fare con Heidi (tra l’altro, anche lei censurata nella sigla, in Turchia). Quando mai un bambino pensa che Heidi e Peter sono fidanzati? Io per lo meno non l’ho mai pensato, o meglio, non ci ho mai pensato, nel senso che non mi è mai sorta la necessità di definire la loro relazione. Non aveva nessuna importanza. Erano due bambini e punto. L’importante di Heidi erano le capre, e al massimo la cattiveria intrinseca della governante. Figurarsi se poteva venirmi in mente che Heidi potesse avere una relazione omosessuale con Clara, che il nonno fosse un pedofilo e via dicendo. E non è che avessi un’idea di famiglia da mulino bianco: ad esempio per me era logico che mio padre avesse una moglie, mia madre, e una fidanzata, una amica di famiglia. Non mi sono mai chiesta se fosse giusto – anche l’amica di famiglia era sposata – non ho mai pensato che fosse un’idea machista, niente di tutto ciò. Grazie a dio mi ricordo ancora di come pensavo quando avevo meno di dodici anni, e vedo per ora ancora chiaramente che tutte queste elucubrazioni sulla rana Gustavo-Kermit e su Heidi rispondono a logiche adulte trasferite al pensare di un bambino.

 

D’accordo, sono ovvietà, ma è sempre meglio ripetere: preferisco che mio figlio e mia figlia crescano vedendo le mutande di Heidi scoperte dal il vento delle alpi che giocando con un videogioco dove chi ammazza Saddam vince, o chi investe più gatti può sbloccare il furgoncino e passare al “livello 2‑investire vecchiette”.

23 noviembre 2007

Profumo tuo di vacanze isolane

INNO SPONTANEO AL TRENINO VERDE

trenino_verde1.jpg

Non ho preso il Trenino Verde,
C’è chi lo schiva e chi lo perde
Perché quando il macchinista ciucca
Il Trenino piglia la mucca.

Entri nel sito, tutto perfetto
Carte, strade, l’intero tragitto
Ma quando vai a comprare il biglietto
leggi: “L’INGRESSO È RISTRETTO

CI FANNO SOPRA UN CONCERTONE
CON PAOLO FRESU CHE SUONA IL TROMBONE”
Poi quando vedi che “VA PER INVITI”
Speri che ancora San Luca ti aiuti.

Ecco fatto, biglietto comprato
Un rene, un occhio e due dita hai venduto
Ma senza rimpianti: ne vale la pena
Siamo abituati a saltare la cena.

Quando arriva il giorno agognato,
la folla bramante emette un boato:
“Il Treno non parte!” C’è un’avaria?
No, il macchinista è in malattia.

Tutti a cercare un sostituto
Nessuno arriva, tutto è perduto.
Ma i musicisti san già cosa fare:
Tutti sugli alberi a suonare.

Il treno verde oggi si riposa
Riparte domani, friscu che rosa.
Se te lo dico tu non ci credi:
Si fa prima ad andare a piedi.

Questo, signori, è il Trenino Verde
Alcuni li schiva, le mucche le prende
Signori, questo è il Verde Trenino
Che non va piano,
di più.

19 noviembre 2007

Sfogliando El País di domenica

ESPEJO EN EL PAVIMENTO

es decir

SUELO REFLEXIONAR

I Clinton.

Barak Obama è il candidato migliore. Perché io sono razzista e lui è negro. Perché non so se l’america ammetterà una cornuta pubblica al suo comando (ma non è che Hillary vuole entrare nella stanza ovale solo per rendere la pariglia al marito?). Perché ho un’innata tendenza verso i perdenti. Un po’ come Gesù Cristo, diciamo. Perché non mi piacciono le famiglie al governo, una specie di rivisitazione della monarchia. Perché lei è una donna e più di un leader rifiuterà di parlamentare con lei, o semplicemente non la accetterà come degno interlocutore. Perché non è il momento.

Musharraf e gli Stati Uniti.

Alla faccia degli Stati Uniti, i militari e il dittatore Musharraf manterranno il controllo delle armi nucleari per sempre. Un sempre relativo, cioè fino a che i pakistani non prendano atto di quello che stanno subendo e non si ribellino all’autorità. Però queste cose devono toccare il fondo per scoppiare. Gli arresti politici si susseguono, ma la situazione può durare anni. Sono per l’autocoscienza, è inutile che l’Europa o gli Stati Uniti si mettano in mezzo. Col tiranno non si può fare diplomazia. Hanno arrestato da poco ‘Imrān Khan, un asso del cricket e attivista politico dal ’97, formato in Inghilterra fra la nobiltà. Un giocatore di cricket professionale non è il massimo per guidare un partito di opposizione a un dittatore militare. Forse mancano gli intellettuali. Forse mancano perché espatriano, per finire a vendere birra dopo le dieci in Piazza Verdi a Bologna.

Ciclone in Bangladesh.

Dove si troverà il Bangladesh? Deve essere una regione dell’India. Un ciclone? Duemila morti? Come se domani morissero agonizzando tutti i calciatori di tutte le squadre di serie A; della Premer League; della Bundesliga, della Primera División. Tutti, panchina compresa. Totti, Henri, Ronaldinho, Luca Toni, Van Nistelroy, Panucci, Buffon. Molti piangerebbero sconsolati. Ci sarebbero manifestazioni pubbliche, funerali di stato, delegazioni internazionali. Ma il Bangladesh non ha campionato.

L’omicidio Kennedy e le relazioni con Cuba.

Dice che J.F. Kennedy voleva cercare di allontanare Cuba dall’Unione Sovietica (come se fossero vicine). Dice che quando hanno ammazzato Kennedy, Castro parlava col suo portavoce a Cuba. Comunque volevo dirvi che Castro è morto. Nessuno me lo toglie dalla testa. E Fidel Castro scrive sui giornali, e Fidel Castro ha un’opinione su tutte le questioni internazionali, e Fidel Castro riceve visite (di Chávez). Non l’ha mai fatto tanto come ora. Io so che è morto. Sta facendo troppe coglionerie per essere vivo.

Hugo Chávez, il narcisista.

Stiamo assistendo alla rovina di un paese e nessuno dice niente. Il caraqueño americano si rivolta nella tomba, mentre un indio ingrassato a pane e burro di arachidi disserta su di lui dai pulpiti di tutto il Venezuela. Hugo Chávez parla troppo. Tutti sono stanchi di sentirlo in ogni radio, in ogni televisione, in ogni giornale. Hugo Chávez parla di sé, parlando del Venezuela. Farà passare la riforma costituzionale, lui avrà più poteri e il Venezuela più esiliati. In Venezuela si instaura una dittatura militare e nessuno dice niente, a parte gli ingenui. Venezuela è il secondo paese produttore di greggio al mondo.

Monarchia.

Il Re è nudo, disse il bambino senza sovrastrutture sociali. Perché non stai zitto, ha detto il Re, nudo di sovrastrutture politiche. Juan Carlos I di Borbone ha espresso tutto quello che i politici e i diplomatici che partecipavano alla Conferenza dei Paesi Iberoamericani avevano in testa da tempo e non potevano esternare. Un  incidente diplomatico che tutti hanno apprezzato, in fondo. Invitare il Re di Spagna – che non ha nessun ruolo nella politica del paese, ma proprio nessuno – a una conferenza politica ha i suoi rischi, ma a volte fa bene rischiare. Magari una frase detta da un reale ingenuo può servire a sbloccare una situazione che causa taciti imbarazzi internazionali, come il governo populista (un altro) di Hugo Chávez in Venezuela.

13 noviembre 2007

Annunciazione, annunciazione.

Prima domanda, perché la sezione «Primo Piano» de La Repubblica si trova in un recondito angolo della prima pagina (che tra l’altro segue la Regola del Sacro Ordine della Mia Scrivania)?

Seconda domanda, considerando il Nuovo Testamento come l’opera aperta per eccellenza, e visti i drastici effetti provocati dalle sue infinite interpretazioni, perché mai dovrebbe rallegrarsi Maria? Ha solo fatto casini. E questo per il vizio di molti, non saper dire di no.

Terza domanda, perché eliminare mammona? Ma se lo sanno tutti chi è. Alla fine dei tempi arriveranno a ridurre la Bibbia ad un «amen». Anzi, lo cambieranno per un «grazie».

Condiviendo la concezione del lettore nella scuola di Costanza, saluto.